B.4. Contenuto del file di preconfigurazione (per trixie)

I vari frammenti utilizzati in questa appendice sono disponibili anche nel file di preconfigurazione di esempio https://d-i.debian.org/manual/example-preseed.txt.

Si noti che l'esempio è valido per l'installazione sull'architettura Intel x86. Se si vuole fare l'installazione su un'architettura diversa alcuni degli esempi (come la scelta della tastiera e l'installazione del boot loader) potrebbero non essere corretti e devono essere sostituiti con le impostazioni per debconf adatte alla propria architettura.

I dettagli su come effettivamente funzionano i componenti dell'installatore possono essere trovati in Sezione 6.3, «Uso dei singoli componenti».

B.4.1. Localizzazione

L'impostazione dei valori legati alla localizzazione funziona solo se si usa la preconfigurazione initrd. Con tutti gli altri metodi il file di preconfigurazione viene caricato solo dopo che queste domande sono state poste. Le primissime domande poste durante la normale installazione riguardano la localizzazione quindi tali valori possono essere preconfigurati solo tramite i metodi di preconfigurazione initrd oppure tramite i parametri d'avvio del kernel. La modalità auto (Sezione B.2.3, «Modalità «auto»») implica l'impostazione di auto-install/enable=true (normalmente tramite l'alias di preconfigurazione auto). Ciò rimanda il momento in cui sono poste le domande sulla localizzazione che quindi possono essere preconfigurate usando qualsiasi metodo.

Con «locale» si possono specificare lingua e nazione, può essere una qualsiasi combinazione fra una delle lingue supportate da installatore Debian e uno dei paesi riconosciuti. Se la combinazione non forma un locale valido, l'installatore sceglie automaticamente un altro locale valido per la lingua prescelta. Per specificare «locale» fra i parametri di avvio utilizzare locale=it_IT.UTF-8.

Questo metodo è molto semplice da usare, però non permette di preconfigurare tutte le possibili combinazioni di lingua, nazione e locale[19]. In alternativa è possibile preconfigurare individualmente ciascun valore. Lingua e nazione possono anche essere specificati tra i parametri d'avvio.

# Con la sola preconfigurazione di locale si impostano lingua, nazione
# e locale.
d-i debian-installer/locale string it_IT.UTF-8

# Per una maggiore flessibilità è possibile preconfigurare singolarmente
# ciascun valore.
#d-i debian-installer/language string en
#d-i debian-installer/country string NL
#d-i debian-installer/locale string en_GB.UTF-8
# Opzionalmente è possibile specificare ulteriori locale da generare.
#d-i localechooser/supported-locales multiselect en_US.UTF-8, nl_NL.UTF-8

La configurazione della tastiera consiste nella scelta di una mappa di tastiera e (per le mappe non-latine) di un tasto per passare dalla mappa di tastiera non-latina alla mappa US e vice versa. Durante l'installazione sono disponibili solo le varianti basiche delle mappe di tastiera; le varianti più avanzate sono disponibili solo nel sistema dopo l'installazione tramite dpkg-reconfigure keyboard-configuration.

# Selezione della tastiera.
d-i keyboard-configuration/xkb-keymap select it
# d-i keyboard-configuration/toggle select No toggling

Per saltare la configurazione della tastiera si deve preconfigurare keymap con skip-config. Questo comporta che la mappa di tastiera del kernel rimane attiva.

B.4.2. Sintesi vocale

Quando si installa con la sintesi vocale software (cioè con speakup.synth=soft passato nella riga di comando del kernel), è possibile preconfigurare la scheda audio e la voce da usare.

Poiché la sintesi vocale viene avviata molto presto, può essere preconfigurata solo da initrd o dalla riga di comando del kernel.

La preconfigurazione di espeakup/voice consente anche di configurare il sistema installato con funzioni di accessibilità vocale. Questo ha effetto anche se la sintesi vocale software non è stata effettivamente abilitata nel programma di installazione.

# Quale scheda ALSA utilizzare per il software vocale.
# Può essere un numero a partire da 0, o un ID come mostrato in
# /sys/class/sound/card*/id
#d-i espeakup/card string 0

# Quale voce di espeak-ng utilizzare
#d-i espeakup/voice string en

B.4.3. Configurazione della rete

Naturalmente, la preconfigurazione della configurazione delle rete non può funzionare se si sta caricando il file di preconfigurazione dalla rete! Invece funziona se si sta avviando da disco ottico o da chiavetta USB. È anche possibile passare i parametri di configurazione della rete sui parametri del kernel, se si stanno caricando file di preconfigurazione dalla rete.

Se necessario è possibile scegliere una particolare interfaccia prima di caricare il file di preconfigurazione dalla rete usando il parametro d'avvio interface=eth1.

Nonostante la preconfigurazione della rete non sia normalmente disponibile quando la preconfigurazione avviene tramite la rete (usando «preseed/url»), può essere fatta comunque ricorrendo a un trucco; per esempio se si vuole forzare un indirizzo statico per l'interfaccia di rete. Il trucco consiste nel forzare la ripetizione della configurazione della rete dopo che il file di preconfigurazione è stato caricato creando uno script da eseguire tramite «preseed/run» contenente i seguenti comandi:

kill-all-dhcp; netcfg

Le seguenti variabili debconf sono legate alla configurazione della rete.

# Disattiva completamente la configurazione della rete. Questa opzione
# è utile durante le installazioni da cdrom su dispositivi che non sono
# in rete; in questo caso le domande riguardo la rete, gli avvertimenti
# e le attese dei timeout sono solo una seccatura.
#d-i netcfg/enable boolean false

# netcfg sceglierà, se possibile, un'interfaccia che abbia un collegamento.
# Questo evita la visualizzazione di una lista se è presente più di
# un'interfaccia.
d-i netcfg/choose_interface select auto

# Oppure scegliere un'interfaccia ben precisa:
#d-i netcfg/choose_interface select eth1

# Per impostare il tempo di attesa della rilevazione del collegamento
# (il valore predefinito è 3 secondi). Valore espresso in secondi.
#d-i netcfg/link_wait_timeout string 10

# Se si ha un server dhcp lento e l'installatore va in timeout in attesa
# di esso, questo potrebbe essere utile.
#d-i netcfg/dhcp_timeout string 60
#d-i netcfg/dhcpv6_timeout string 60

# Solitamente la configurazione della rete è automatica.
# Se si preferisce configurare manualmente la rete, togliere il commento
# alla prossima riga e alle righe con la configurazione statica della rete.
#d-i netcfg/disable_autoconfig boolean true

# Se si desidera che il file di preconfigurazione funzioni su qualsiasi
# sistema, a prescindere dalla presenza di un server DHCP in rete, si può
# togliere il commento alle righe seguenti e alle righe con la configurazione
# statica della rete.
#d-i netcfg/dhcp_failed note
#d-i netcfg/dhcp_options select Configure network manually

# Configurazione statica della rete.
#
# Esempio IPv4
#d-i netcfg/get_ipaddress string 192.168.1.42
#d-i netcfg/get_netmask string 255.255.255.0
#d-i netcfg/get_gateway string 192.168.1.1
#d-i netcfg/get_nameservers string 192.168.1.1
#d-i netcfg/confirm_static boolean true
#
# Esempio IPv6
#d-i netcfg/get_ipaddress string fc00::2
#d-i netcfg/get_netmask string ffff:ffff:ffff:ffff::
#d-i netcfg/get_gateway string fc00::1
#d-i netcfg/get_nameservers string fc00::1
#d-i netcfg/confirm_static boolean true

# Si noti che gli eventuali nomi di host e dominio assegnati da dhcp hanno
# la precedenza sui valori qui impostati. Naturalmente, l'impostazione dei
# valori previene ancora che le domande siano visualizzate anche se i
# valori arrivano da dhcp.
d-i netcfg/get_hostname string unassigned-hostname
d-i netcfg/get_domain string unassigned-domain

# Per forzare il nome host, senza tener conto di cosa restituisce il
# server DHCP o cosa dice il reverse DNS per l'IP, togliere il commento
# e modificare la riga seguente.
#d-i netcfg/hostname string somehost

# Disabilita la noiosa finestra di dialogo della chiave WEP.
d-i netcfg/wireless_wep string
# Lo stupido nome host dhcp che alcuni ISP usano come una sorta
# di password.
#d-i netcfg/dhcp_hostname string radish

# Per disabilitare completamente la ricerca del firmware (cioè non
# utilizzare i file o i pacchetti del firmware che potrebbero essere
# disponibili nelle immagini di installazione):
#d-i hw-detect/firmware-lookup string never

# Se per la scheda di rete o per altro hardware è necessario caricare un
# firmware non-libero, è possibile configurare l'installatore in modo
# che lo carichi senza chiedere conferma. Altrimenti cambiare in false
# per disabilitare la richiesta.
#d-i hw-detect/load_firmware boolean true

Notare che netcfg determina automaticamente la maschera di rete se netcfg/get_netmask non è preconfigurato; in caso di installazioni automatiche questa variabile deve essere marcata come seen. In modo similare, netcfg sceglie un indirizzo opportuno quando non è impostato netcfg/get_gateway. È possibile impostare netcfg/get_gateway a «none» per indicare che non deve essere usato alcun gateway.

B.4.4. Network console

# Per effettuare un'installazione da remoto tramite SSH con il componente
# network-console, usare le seguenti impostazioni. Questo ha senso se si
# intende effettuare il resto dell'installazione manualmente.
#d-i anna/choose_modules string network-console
#d-i network-console/authorized_keys_url string http://10.0.0.1/openssh-key
#d-i network-console/password password r00tme
#d-i network-console/password-again password r00tme

Maggiori informazioni su network-console possono essere trovate in Sezione 6.3.10, «Installazione tramite network-console».

B.4.5. Impostazioni del mirror

A seconda del metodo d'installazione usato è possibile che venga usato un mirror per scaricare i componenti aggiuntivi dell'installatore, per installare il sistema di base e per impostare il file /etc/apt/sources.list sul sistema installato.

Il parametro mirror/suite determina quale sarà la versione del sistema installato.

Il parametro mirror/udeb/suite determina la versione dei componenti addizionali dell'installatore. L'impostazione di questa variabile è utile solo se i componenti sono scaricati dalla rete dato che la loro versione deve essere uguale a quella usata per creare lo initrd per il metodo d'installazione scelto. Normalmente l'installatore usa automaticamente il valore corretto, quindi non dovrebbe essere necessario impostare questo parametro.

# Protocollo del mirror:
# Quando si seleziona ftp non è necessario impostare mirror/country.
# Valore predefinito per protocollo del mirror: http.
#d-i mirror/protocol string ftp
d-i mirror/country string manual
d-i mirror/http/hostname string ftp.it.debian.org
d-i mirror/http/directory string /debian
d-i mirror/http/proxy string

# Versione da installare.
#d-i mirror/suite string testing
# Versione dei componenti dell'installatore da caricare (facoltativo).
#d-i mirror/udeb/suite string testing

B.4.6. Impostazione dell'account

È possibile preconfigurare la password per l'account di root e il nome e la password per il primo utente normale. Per le password possono essere inserite in chiaro o con un hash crypt(3).

[Avvertimento] Avvertimento

Attenzione, la preconfigurazione delle password non è sicura dato che chiunque può accedere al file di preconfigurazione ha la possibilità di leggerle. La memorizzazione dell'hash di una password è considerata una pratica sicura a meno di usare un algoritmo di hash come DES o MD5 deboli ad attacchi di tipo brute force. Si raccomanda di usare funzioni di hash tipo SHA-256 e SHA512.

# Saltare la creazione dell'account di root (l'account per l'utente
# normale potrà usare sudo).
#d-i passwd/root-login boolean false
# In alternativa, è possibile saltare la creazione dell'account per
# l'utente normale.
#d-i passwd/make-user boolean false

# Password di root, in chiaro entrambe le volte
#d-i passwd/root-password password r00tme
#d-i passwd/root-password-again password r00tme
# oppure criptata in un hash crypt(3).
#d-i passwd/root-password-crypted password [crypt(3) hash]

# Per creare l'account per l'utente normale.
#d-i passwd/user-fullname string Debian User
#d-i passwd/username string debian
# La password dell'utente, in chiaro entrambe le volte
#d-i passwd/user-password password insecure
#d-i passwd/user-password-again password insecure
# oppure criptata in un hash crypt(3).
#d-i passwd/user-password-crypted password [crypt(3) hash]
# Per creare il primo utente con un UID specifico al posto di quello
# predefinito.
#d-i passwd/user-uid string 1010

# L'account utente viene automaticamente inserito in alcuni gruppi.
# Per modificare questo comportamento usare la seguente preconfigurazione.
#d-i passwd/user-default-groups string audio cdrom video

Le variabili passwd/root-password-crypted e passwd/user-password-crypted possono anche essere preconfigurate con il valore «!», l'effetto è quello di disabilitare l'account corrispondente. Questo è comodo per l'account di root, ovviamente a patto di aver configurato un modo alternativo per svolgere le attività d'amministrazione (per esempio l'uso dell'autenticazione con chiave SSH oppure con sudo).

Per creare l'hash SHA-512 tramite crypt(3) di una password è possibile usare il seguente comando (disponibile dal pacchetto whois):

mkpasswd -m sha-512

B.4.7. Impostazione dell'orologio e del fuso orario

# Controlla se l'orologio hardware deve essere impostato o meno su UTC.
d-i clock-setup/utc boolean true

# Questo può essere impostato con qualsiasi valore valido per $TZ; si
# consulti /usr/share/zoneinfo/ per i valori validi.
d-i time/zone string US/Eastern

# Determina se usare NTP per impostare l'orologio durante l'installazione
d-i clock-setup/ntp boolean true
# Server NTP da usare. Quasi sempre è possibile usare quello predefito.
#d-i clock-setup/ntp-server string ntp.example.com

B.4.8. Partizionamento

Il supporto della preconfigurazione per il partizionamento è limitato a quanto permette partman-auto. Si può scegliere di partizionare lo spazio libero esistente sul disco oppure l'intero disco. La struttura delle partizioni sul disco può essere determinata usando una ricetta predefinita oppure una ricetta personalizzata su file o inclusa nel file di preconfigurazione.

È supportata anche la preconfigurazione di configurazioni complesse quali RAID, LVM e cifratura, ma non con la stessa flessibilità di quando il partizionamento avviene durante un'installazione non-preconfigurata.

Gli esempi sottostanti forniscono solo delle informazioni di base sull'uso delle ricette. Per delle informazioni più dettagliate vedere i file partman-auto-recipe.txt e partman-auto-raid-recipe.txt inclusi nel pacchetto debian-installer. Entrambi i file sono disponibili anche nel repository dei sorgenti del installatore Debian. Notare che le funzioni supportate potrebbero cambiare da un rilascio all'altro.

[Avvertimento] Avvertimento

L'identificazione dei dischi dipende dall'ordine in cui sono caricati i driver, se nel sistema ci sono più dischi si deve essere assolutamente sicuri che venga selezionato quello corretto prima di usare la preconfigurazione.

B.4.8.1. Esempio di partizionamento

# If the system has free space you can choose to only partition that space.
# This is only honoured if partman-auto/method (below) is not set.
#d-i partman-auto/init_automatically_partition select biggest_free

# Alternatively, you may specify a disk to partition. If the system has only
# one disk the installer will default to using that, but otherwise the device
# name must be given in traditional, non-devfs format (so e.g. /dev/sda
# and not e.g. /dev/discs/disc0/disc).
# For example, to use the first SCSI/SATA hard disk:
#d-i partman-auto/disk string /dev/sda
# In addition, you'll need to specify the method to use.
# The presently available methods are:
# - regular: use the usual partition types for your architecture
# - lvm:     use LVM to partition the disk
# - crypto:  use LVM within an encrypted partition
d-i partman-auto/method string lvm

# You can define the amount of space that will be used for the LVM volume
# group. It can either be a size with its unit (eg. 20 GB), a percentage of
# free space or the 'max' keyword.
d-i partman-auto-lvm/guided_size string max

# If one of the disks that are going to be automatically partitioned
# contains an old LVM configuration, the user will normally receive a
# warning. This can be preseeded away...
d-i partman-lvm/device_remove_lvm boolean true
# The same applies to pre-existing software RAID array:
d-i partman-md/device_remove_md boolean true
# And the same goes for the confirmation to write the lvm partitions.
d-i partman-lvm/confirm boolean true
d-i partman-lvm/confirm_nooverwrite boolean true

# You can choose one of the predefined partitioning recipes:
# - atomic: all files in one partition
# - home:   separate /home partition
# - multi:  separate /home, /var, and /tmp partitions
# - server: separate /var and /srv partitions; swap limitted to 1G
# - small_disk: scheme dedicated to small harddrives (under 10GB)
d-i partman-auto/choose_recipe select atomic

# Or provide a recipe of your own...
# If you have a way to get a recipe file into the d-i environment, you can
# just point at it.
#d-i partman-auto/expert_recipe_file string /hd-media/recipe

# If not, you can put an entire recipe into the preconfiguration file in one
# (logical) line. This example creates a small /boot partition, suitable
# swap, and uses the rest of the space for the root partition:
#d-i partman-auto/expert_recipe string                         \
#      boot-root ::                                            \
#              40 50 100 ext3                                  \
#                      $primary{ } $bootable{ }                \
#                      method{ format } format{ }              \
#                      use_filesystem{ } filesystem{ ext3 }    \
#                      mountpoint{ /boot }                     \
#              .                                               \
#              500 10000 1000000000 ext3                       \
#                      method{ format } format{ }              \
#                      use_filesystem{ } filesystem{ ext3 }    \
#                      mountpoint{ / }                         \
#              .                                               \
#              64 512 300% linux-swap                          \
#                      method{ swap } format{ }                \
#              .

# The full recipe format is documented in the file partman-auto-recipe.txt
# included in the 'debian-installer' package or available from D-I source
# repository. This also documents how to specify settings such as file
# system labels, volume group names and which physical devices to include
# in a volume group.

## Partitioning for EFI
# If your system needs an EFI partition you could add something like
# this to the recipe above, as the first element in the recipe:
#               538 538 1075 free                              \
#                      $iflabel{ gpt }                         \
#                      $reusemethod{ }                         \
#                      method{ efi }                           \
#                      format{ }                               \
#               .                                              \
#
# The fragment above is for the amd64 architecture; the details may be
# different on other architectures. The 'partman-auto' package in the
# D-I source repository may have an example you can follow.

# This makes partman automatically partition without confirmation, provided
# that you told it what to do using one of the methods above.
d-i partman-partitioning/confirm_write_new_label boolean true
d-i partman/choose_partition select finish
d-i partman/confirm boolean true
d-i partman/confirm_nooverwrite boolean true

# Force UEFI booting ('BIOS compatibility' will be lost). Default: false.
#d-i partman-efi/non_efi_system boolean true
# Ensure the partition table is GPT - this is required for EFI
#d-i partman-partitioning/choose_label select gpt
#d-i partman-partitioning/default_label string gpt

# When disk encryption is enabled, skip wiping the partitions beforehand.
#d-i partman-auto-crypto/erase_disks boolean false

B.4.8.2. Partizionamento con RAID

È possibile usare la preconfigurazione anche per impostare le partizioni su array in RAID software. È supportato il RAID di livello 0, 1, 5, 6 e 10 la creazione di array degradati e la scelta di dischi di scorta.

[Avvertimento] Avvertimento

È probabile che questo tipo di partizionamento automatico fallisca. Infatti questa funzionalità ha ricevuto relativamente pochi test da parte degli sviluppatori del installatore Debian. La responsabilità di recuperare delle ricette corrette (cioè che abbiano senso e che non siano in conflitto) è lasciata all'utente. In caso di problemi si controlli in /var/log/syslog.

# Il metodo deve essere impostato come "raid".
#d-i partman-auto/method string raid
# Specificare quali sono i dischi da partizionare. Questi dischi avranno
# tutti la stessa configurazione quindi è necessario che abbiano la stessa
# dimensione.
#d-i partman-auto/disk string /dev/sda /dev/sdb

# Poi si devono specificare le partizioni fisiche da usare.
#d-i partman-auto/expert_recipe string \
#      multiraid ::                                         \
#              1000 5000 4000 raid                          \
#                      $primary{ } method{ raid }           \
#              .                                            \
#              64 512 300% raid                             \
#                      method{ raid }                       \
#              .                                            \
#              500 10000 1000000000 raid                    \
#                      method{ raid }                       \
#              .

# Infine si deve specificare come devono essere utilizzate le partizioni
# definite in precedenza all'interno del RAID. Attenzione a usare i
# numeri di partizione corretti per le partizioni logiche. Sono
# supportati i livelli di RAID 0, 1, 5, 6 e 10; i dispositivi devono
# essere separati usando il carattere "#".
# I parametri sono:
# <raidtype> <devcount> <sparecount> <fstype> <mountpoint> \
#          <devices> <sparedevices>

#d-i partman-auto-raid/recipe string \
#    1 2 0 ext3 /                    \
#          /dev/sda1#/dev/sdb1       \
#    .                               \
#    1 2 0 swap -                    \
#          /dev/sda5#/dev/sdb5       \
#    .                               \
#    0 2 0 ext3 /home                \
#          /dev/sda6#/dev/sdb6       \
#    .

# Per ulteriori informazioni vedere il file partman-auto-raid-recipe.txt
# incluso nel pacchetto "debian-installer" o disponibile nel repository
# dei sorgenti del D-I.

# Questo fa in modo che partman partizioni automaticamente senza conferma.
d-i partman-md/confirm boolean true
d-i partman-partitioning/confirm_write_new_label boolean true
d-i partman/choose_partition select finish
d-i partman/confirm boolean true
d-i partman/confirm_nooverwrite boolean true

B.4.8.3. Controllo del montaggio delle partizioni

Normalmente i filesystem vengono montati usando come chiave un UUID (identificatore universalmente univoco); questo permette di montarli correttamente anche quando cambia il nome del device. Gli UUID sono lunghi e difficili da leggere, quindi, se si preferisce, l'installatore può montare i filesystem usando il nome del device o in base a un'etichetta assegnata dall'utente. Qualora si chieda all'installatore di usare le etichette per montare i filesystem, qualsiasi filesystem senza un'etichetta verrà montato usando l'UUID.

I device con nomi stabili, come i volumi logici LVM, continueranno a usare i loro nomi tradizionali anziché gli UUID.

[Avvertimento] Avvertimento

I tradizionali nomi dei device possono cambiare in base all'ordine con cui il kernel riconosce i device durante l'avvio, questo può comportare che venga montato il filesystem sbagliato. In modo simile, le etichette possono facilmente collidere quando si inserisce un nuovo disco o un dispositivo USB e, quando questo accade, il comportamento del sistema diventa imprevedibile.

# Il comportamento predefinito è eseguire il mount usando l'UUID, è
# anche possibile scegliere "traditional" per utilizzare i tradizionali
# nomi dei device oppure "label" per provare con le etichette del
# filesystem prima di usare gli UUID.
#d-i partman/mount_style select uuid

B.4.9. Installazione del sistema di base

Al momento non c'è molto da preconfigurare per questo passo dell'installazione. Le uniche domande riguardano l'installazione del kernel.

# Configura APT in modo che non installi i pacchetti raccomandati. L'uso
# di questa opzione può implicare un sistema incompleto e dovrebbe essere
# usata solo dagli utenti molto esperti.
#d-i base-installer/install-recommends boolean false

# Il (meta)pacchetto con l'immagine del kernel da installare; per non
# installare un kernel inserire "none".
#d-i base-installer/kernel/image string linux-image-686

B.4.10. Impostazione di APT

L'impostazione di /etc/apt/sources.list e la configurazione delle opzioni di base è completamente automatizzata in base al metodo d'installazione e alle risposte date in precedenza. È possibile aggiungere altri repository (anche locali).

# Per analizzare altri supporti con pacchetti aggiuntivi
# (valore predefinito: false).
d-i apt-setup/cdrom/set-first boolean false
# Per consentire l'installazione firmware non-libero.
#d-i apt-setup/non-free-firmware boolean true
# È possibile scegliere di installare software non-free e contrib.
#d-i apt-setup/non-free boolean true
#d-i apt-setup/contrib boolean true
# Togliere il commento alla prossima riga se non si vuole in sources.list
# del sistema installato una voce attiva per l'immagine del DVD/BD di
# installazione (le voci per le immagini netinst o di CD sono sempre
# disattivate indipendentemente da questa impostazione).
#d-i apt-setup/disable-cdrom-entries boolean true
# Togliere il commento alla prossima riga se non si vuole usare
# un mirror.
#d-i apt-setup/use_mirror boolean false
# Scegliere i servizi di aggiornamento da utilizzare; definire quali
# mirror devono essere usati. I valori riportati in seguito sono quelli
# predefiniti.
#d-i apt-setup/services-select multiselect security, updates
#d-i apt-setup/security_host string security.debian.org

# Altri repository, sono disponibili local[0-9]
#d-i apt-setup/local0/repository string \
#       http://local.server/debian stable main
#d-i apt-setup/local0/comment string local server
# Abilita le righe deb-src
#d-i apt-setup/local0/source boolean true
# URL alla chiave pubblica del repository locale; è necessario fornire
# una chiave altrimenti apt si lamenta che il repository non è
# autenticato e quindi lo commenta in sources.list.
#d-i apt-setup/local0/key string http://local.server/key
# è anche possibile passare la chiave in-linea codificando in base 64
# il contenuto del file con la chiave (con `base64 -w0`) e
# specificandola in questo modo:
#d-i apt-setup/local0/key string base64://LS0tLS1CRUdJTiBQR1AgUFVCTElDIEtFWSBCTE9DSy0tLS0tCi4uLgo=
# Il contenuto del file con la chiave viene controllato per vedere se
# è ASCII-armoured.
# In quel caso il file avrà estensione ".asc" altrimenti avrà
# estensione ".pgp".
# Al momento non è possibile usare il formato "database keybox" non
# è gestito (consultare generators/60local nei sorgenti di apt-setup).

# Normalmente l'installatore richiede che i repository siano autenticati
# con una chiave gpg conosciuta. Per disabilitare questa autenticazione si
# può usare questa impostazione. Attenzione: insicuro, non raccomandato.
#d-i debian-installer/allow_unauthenticated boolean true

# Togliere il commento per aggiungere la configurazione multiarch
# per i386
#d-i apt-setup/multiarch string i386

B.4.11. Selezione dei pacchetti

È possibile scegliere di installare qualsiasi combinazione di task che siano disponibili. I task attualmente disponibili includono:

  • standard (programmi standard)

  • desktop (desktop grafico)

  • gnome-desktop (desktop GNOME)

  • xfce-desktop (desktop XFCE)

  • kde-desktop (desktop KDE Plasma)

  • cinnamon-desktop (desktop cinnamon)

  • mate-desktop (desktop MATE)

  • lxde-desktop (desktop LXDE)

  • web-server (server web)

  • ssh-server (server SSH)

Si può anche scegliere di non installare alcun task e forzare l'installazione di un insieme di pacchetti in qualche altro modo. Raccomandiamo di includere sempre il task standard.

Per nascondere completamente la finestra di dialogo di tasksel, preconfigurare pkgsel/run_tasksel (in questo modo alcun pacchetto verrà installato tramite tasksel).

Se oltre ai task si vuole installare anche qualche altro pacchetto allora è possibile usare il parametro pkgsel/include; il valore di questo parametro può essere un elenco di pacchetti separati con virgole o con spazi, in questo modo può essere comodamente usato anche sulla riga di comando del kernel.

#tasksel tasksel/first multiselect standard, web-server, kde-desktop

# Oppure nascondere completamente la finestra di dialogo di tasksel
# (in questo modo alcun pacchetto verrà installato):
#d-i pkgsel/run_tasksel boolean false

# Ulteriori pacchetti da installare
#d-i pkgsel/include string openssh-server build-essential
# Se aggiornare i pacchetti dopo l'avvio. I valori ammessi
# sono: none, safe-upgrade, full-upgrade
#d-i pkgsel/upgrade select none

# È possibile scegliere se il proprio sistema deve inviare un resoconto
# di quali programmi sono stati installati e quali sono usati. Questo
# resoconto, la cui ricezione aiuta il progetto a determinare quali sono
# i programmi più popolari e che dovrebbero essere inseriti nel primo
# DVD, normalmente non viene inviato.
#popularity-contest popularity-contest/participate boolean false

B.4.12. Termine dell'installazione

# Durante le installazioni da console seriale o di gestione, normalmente
# le console virtuali (da VT1 a VT6) vengono disabilitate in /etc/inittab.
# Togliere il commento dalla prossima riga per evitare che questo accada.
#d-i finish-install/keep-consoles boolean true

# Evita l'ultimo messaggio riguardo il completamento dell'installazione.
d-i finish-install/reboot_in_progress note

# Impedisce che il programma d'installazione espelli il disco prima del riavvio,
# in alcuni casi può essere utile.
#d-i cdrom-detect/eject boolean false

# Indica come spegnere quando l'installatore ha finito, senza riavviare
# il sistema appena installato.
#d-i debian-installer/exit/halt boolean true
# Questo spegne la macchina anziché semplicemente arrestarla.
#d-i debian-installer/exit/poweroff boolean true

B.4.13. Preconfigurazione di altri pacchetti

# A seconda del software che si sceglie di installare, o se le cose vanno
# storte durante il processo di installazione, è possibile che altre domande
# possano essere poste. Si possono preconfigurare anche quelle,
# naturalmente. Per ottenere una lista di ogni possibile domanda che possa
# essere posta durante un'installazione, fare un'installazione, quindi
# eseguire questi comandi:
#   debconf-get-selections --installer > file
#   debconf-get-selections >> file


[19] La preconfigurazione di locale a en_NL comporta che il locale predefinito sul sistema installato sarà en_US.UTF-8. Se, per esempio, si volesse usare en_GB.UTF-8, sarà necessario preconfigurare individualmente ciascun valore.